Con l’arrivo dell’inverno, torna puntuale un problema che non dovrebbe esistere: aule fredde, riscaldamenti malfunzionanti e studenti costretti a sopportare temperature ben al di sotto del minimo accettabile. Questo non dovrebbe accadere.
Fare lezione in un ambiente confortevole è un diritto degli studenti, garantito anche dalla normativa. Il D.P.R. 412/93, integrato dal D.Lgs. 311/06, stabilisce che la temperatura interna degli edifici scolastici deve essere compresa tra i 18 e i 22 gradi. Andare sotto questa soglia non è solo inaccettabile, ma è anche contrario alla legge.
Riscaldamenti non funzionanti: un problema cronico
Nonostante queste norme, molte scuole italiane si trovano impreparate. 2 studenti su 3 dichiarano di soffrire il freddo in aula, e per il 35% di loro la situazione è insostenibile.
Le cause principali?
- Impianti vecchi o malfunzionanti: termosifoni accesi a singhiozzo o, peggio, rotti.
- Edifici mal isolati: infissi datati che non trattengono il calore.
- Aule con finestre aperte: una misura ancora in uso per prevenire virus stagionali.
Questo disservizio non solo rende difficile seguire le lezioni, ma mina anche la dignità degli studenti, costretti a fare lezione con cappotti e coperte.
Soluzioni fai-da-te: l’ingegno degli studenti
Ma è giusto che gli studenti debbano adattarsi a queste condizioni? No, non lo è. Il diritto a un ambiente scolastico adeguato non è un privilegio, ma una necessità. Le basse temperature non solo compromettono la concentrazione, ma possono anche incidere negativamente sulla salute degli studenti e sul loro rendimento.
Il diritto alla temperatura adeguata: una questione normativa
È importante ricordare che la normativa italiana è chiara in materia. Come già accennato, il D.P.R. 412/93, integrato dal D.Lgs. 311/06, prevede che negli edifici scolastici la temperatura interna deve essere di 20 gradi, con una tolleranza di più o meno 2 gradi. Questo significa che non è consentito scendere sotto i 18 gradi, né superare i 22 gradi.
Purtroppo, in molte scuole queste soglie non vengono rispettate, lasciando studenti e insegnanti in condizioni di disagio. Questo non solo viola un diritto fondamentale, ma rappresenta anche un fallimento nell’assicurare standard minimi di qualità nei luoghi dedicati all’educazione.
Conclusione
Fare lezione a temperature adeguate non è solo una questione di comfort, ma un diritto degli studenti, tutelato dalla legge. Affrontare l’inverno in condizioni dignitose è una battaglia che riguarda tutti noi: studenti, genitori e insegnanti. È ora di smettere di accettare situazioni di disagio e pretendere una scuola che rispetti davvero le necessità di chi la vive ogni giorno.
Se anche nella tua scuola ci sono problemi di riscaldamento, non restare in silenzio: partecipa al cambiamento e fai sentire la tua voce. Solo così possiamo rendere l’ambiente scolastico un posto migliore per tutti.
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